Appunti di viaggio
La mia vacanza in Grecia
La mia vacanza in Grecia ha coinciso con il momento di punta della crisi dell’economia greca, all’indomani del referendum che si è espresso con il sostegno alla linea di Tsipras.
Avevamo fissato il noleggio di una vettura per una settimana e sbarcati a Salonicco con il volo economico della Rayan, abbiamo viaggiato a sud e a nord della città e nella penisola Calcidica visitando luoghi storici, archeologici ma anche località balneari, mercati e supermercati.
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Alla ricerca di luoghi interessanti non abbiamo trascurato le classiche maratone sotto il sole a 40° nei siti archeologici – Pella, Vergina – e la visita ai Musei.
Ci troviamo al Museo Archeologico e della Macedonia di Salonicco, siamo affascinati dagli oggetti esposti nelle teche; gli splendidi manufatti, la ricercata fattura dei monili e l’ingegnosa cura nella lavorazione delle piccole suppellettili stupiscono per la loro maestria. La nostra attenzione si focalizza poi sulle monete, antichissime ma in buono stato di conservazione, della Magna Grecia, di fattura finissima e pregevole. Il Personale, tutte donne, ci osserva, al momento di uscire una di loro ci chiede sorridendo se siamo italiani e se veniamo dal meridione, considerando che in quanto ammiratori così entusiasti di oggetti che appartengono alla storia del sud Italia dovevamo essere di quelle zone. Sono tre donne, e si chiamano tutte Elena - non è un caso visto dove ci troviamo- e quella che ci ha interpellato parla perfettamente l’italiano. Ci spiega che ha amici in Italia e ha passato nel nostro paese alcuni mesi a periodi intermittenti. Noi le diciamo che siamo di Livorno e capisce che siamo del nord Italia. Commenta la situazione politica della Grecia dicendo che gli italiani sono molto graditi, l’Italia è un paese dove si è trovata bene e noi non per piaggeria confermiamo il nostro gradimento per il suo paese. Elena annuisce dicendo che, a parte l’attuale congiuntura economica, il suo è un paese dove si vive bene, la vita è rilassata, ai greci piace la vita tranquilla, divertirsi e stare in buona compagnia. Ci salutiamo affabilmente; è un piacere trovare persone così piacevoli in un paese straniero.
La mattina dopo alla ricerca di un bar per la colazione ci troviamo davanti ad un outlet, vicino al nostro albergo, è nuovo e ci sono negozi non ancora aperti o in fase di apertura, decidiamo di farci una visita. Come è di prassi faccio una capatina al bagno, in quel momento deserto, apro la porta e dall’altra parte qualcuno la spinge di fretta. “Oh, che paura!” dico istintivamente sul semiserio, e l’altra: “Mi dispiace”, “Niente” rispondo. Razionalizzo dopo che è italiana e poi proseguo con mio marito la visita dei negozi.
Mentre usciamo dal Grande Magazzino la incontriamo di nuovo mentre è sulla porta, ci vede e torna indietro, ci presentiamo, si chiama Emiliana. Ci mettiamo a parlare, è una giovane e graziosa donna sui trent’anni, figlia di architetti, nata a Milano e trasferitasi in Grecia da vent’anni svolge come i genitori la professione di architetto. Si trova bene e si capisce da come ne parla che quella è la sua seconda patria e la ama molto, anche se torna ogni tanto in Italia. E’ entusiasta di Tsipras che – dice – è giovane e capace e in cinque mesi ha realizzato più che i vecchi governi in cinque anni. Ci congediamo scambiandoci gli indirizzi di posta e facebook.
Sono solo alcuni esempi delle conoscenze che abbiamo avuto, da cui ricaviamo una sensazione di piacevole accoglienza.
Salonicco, o Thessaloniki, è la seconda città della Grecia, con circa 360.000 abitanti mentre nell’area urbana comprendendo anche la penisola Calcidica ammonta a circa un milione di abitanti, ma camminando per le sue strade l’impressione è quella di tranquillità e di assenza di delinquenza con la percezione di una vita di relazione quieta dove le donne si muovono la sera, a tarda ora, senza timore. E credo che la libertà della donna sia uno degli indicatori più validi per valutare la qualità della vita sociale di un territorio.
Siamo stati anche presenti a espressioni di lotta e disagio sociale, come al nostro arrivo nella piazza di Salonicco davanti al Municipio, prima che Tsipras parlasse al Parlamento, con la bandiera europea a brandelli, oppure le file ai bancomat che iniziavano la mattina alle cinque e si affollavano nella giornata, oppure vedendo le persone che “fanno cartoni” e viaggiano con questi carichi per le strade – una immagine che da noi non è più consueta -, o ancora, e questo è più doloroso, davanti alla scena di due genitori che, mentre i turisti si godevano un gelato, nella zona della “Rotonda”, rovistavano dentro un cassonetto alla ricerca di qualcosa da mangiare per il figlio; una eclatante manifestazione di ingiustizia sociale, comune però alle grandi città, in cui la forbice tra chi ha molto e chi non ha niente è sempre più ampia ed evidente.
Il breve viaggio in Grecia nella zona della Macedonia si è quindi concluso, lasciando la sensazione di una bella esperienza e il desiderio di farvi presto ritorno per le bellezze del territorio e per il calore umano che abbiamo trovato.
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