Domenica 20 marzo si è celebrata la giornata conclusiva dei
festeggiamenti per i 410 anni della nascita della città con una serie di ricche
manifestazioni, con oltre 150 figuranti che hanno sfilato in corteo per le vie
del centro. Da piazza del Municipio, via Grande, passando per i Quattro Mori
per arrivare infine in Fortezza Vecchia dove è stata rievocata la consegna al
gonfaloniere Bernadetto Borromei, impersonato per l’occasione dal Presidente
della Associazione “La Livornina”, delle cappa e del cappuccio rosso con la
quale venne attribuito a Livorno lo status di città il 19 marzo 1606, con le
seguenti parole:
“Questo sarà il segno
d’onore che porteranno in avvenire i gonfalonieri della città di Livorno”.
Bellissimi i costumi indossati dai figuranti e l’immagine
colorata e festosa di una comunità giovane e intraprendente. L’intervento del Presidente del Consiglio
Regionale Giani accompagnato dal consigliere regionale Gazzetti ha rappresentato
il riconoscimento istituzionale delle autorità regionali alla città di Livorno che
da piccolo borgo è diventato grazie all’opera dei Medici il principale centro
di riferimento per l’attività marittima della Toscana. Una città inventata
secondo un progetto ben definito.
Ferdinando I è stato il vero creatore di Livorno, non solo
l’ha elevata a città ma ne ha determinato lo sviluppo con le c.d. leggi
livornine e accresciuto il territorio. Prima del 1606 l’area di Livorno corrispondeva
al Capitanato di porto pisano, così detto perché fin dai tempi della repubblica
di Pisa soleva risiedere a Livorno un giudice col titolo di capitano. Il
primitivo distretto territoriale di Livorno, già Pian di Porto, come ci dice Repetti
citando la convenzione di Lucca del 27 aprile 1413 si estendeva: dal lato di
settentrione, con lo Stagno, e di là nel seno di Porto Pisano; dal lato di
ostro dalla sommità dei Monti Livornesi scendendo verso il torrente Chioma;
verso ponente e libeccio, lungo il littorale; verso levante e scirocco, dalla
fonte del torrente Chioma scendendo per i Monti Livornesi passando presso S. Lucia
del Monte, la Sambuca e i muri Monte Massimo o Monte Massi.
Il Granduca Ferdinando I dopo averla riconosciuta città, con
motuproprio del 14 aprile 1606 istituì il “Nuovo aggiunto all’antico territorio
di Livorno” e questo ampliamento prese il nome di “Capitanato Nuovo” estendendo
il territorio fino a Rosignano, e “colline pisane”, e comprendendovi la
Gorgona.
La Fortezza Vecchia è il simbolo di Livorno, e offre al
visitatore la possibilità di spaziare con lo sguardo nei suoi immediati
contorni e più lontani confini. Chi sale in cima al Mastio della contessa
Matilde si trova preso dalla bellezza di un paesaggio mai monotono, la vista si
estende dalle colline livornesi al mare, dalle apuane al territorio circostante
dove spuntano tanti campanili e poi si distende ancora in direzione dell’orizzonte
e alle isole che si stagliano davanti alla costa, un paesaggio di rara bellezza.
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